La psicologa Francesca Cenci sulla juve di Pirlo e i tre esclusi

La psicologa Francesca Cenci sulla juve di Pirlo e i tre esclusi

McKennie, Arthur e Dybala hanno organizzato una festa, nonostante siamo in zona rossa e nonostante le limitazioni. I vicini hanno descritto taxi di ragazze e borse piene di bottiglie e hanno chiamato i carabinieri. Lei cosa ne pensa?

Penso che i ragazzi in generale siano molto provati dalle limitazioni in generale e dopo tanto tempo fatichino a rispettare le regole, ma visto quello che sta succedendo nel mondo e data la loro posizione in quanto anche modelli di riferimento dei bambini e dei ragazzini, è stato un errore molto grave. Un comportamento immaturo e irresponsabile. Diciamo che una tendenza di alcune star del pallone o di certe celebrities in generale è quello di sentirsi nelle condizioni di poter fare sempre quello che vogliono, invece a mio parere proprio perché hanno un’immagine pubblica, dovrebbero pesare i propri comportamenti ancora più delle persone comuni, proprio perché vengono osservati, emulati e commentati.

Cosa pensa di Pirlo in questa circostanza?

Penso che un allenatore abbia il dovere di gestire bene i ragazzi non solo in campo, e questo non significa che dovrebbe controllarli eccessivamente o essere particolarmente punitivo, ma diffondere il concetto che prima di tutto bisogna comportarsi bene come persone, poi essere bravi giocatori. Forse in questo lui è un po’ carente, ci sono allenatori che hanno una maggiore presa sui ragazzi. Pirlo ha dichiarato “che non crede di dover alzare di più la voce, che non è quello che serve e che risolve i problemi, che i giocatori fuori dal campo sono liberi di fare quello che vogliono , nei militi delle regole, sono grandi e vaccinati”, io non sono d’accordo in quanto rappresentano una squadra, una società e hanno un’immagine pubblica da difendere, perciò è molto importante che si comportino bene anche fuori dal campo, inoltre nello sport moderno vige la regola della professionalità, del rigore, della disciplina, sono passati i tempi in cui i talenti potevano fare quello che volevano che andava sempre bene. Credo che tanti allenatori la penserebbero come me.

Chi è Francesca Cenci

Psicologa, laureata all’Università Cattolica di Milano, specializzata poi in Psicoterapia Conversazionale, lavora per più di 15 anni in varie realtà pubbliche e private. Consulente come supervisore clinico in varie strutture psichiatriche di Parma e dintorni, approfondisce la sua formazione con altri due Master: uno in psicologia dello sport, che spende lavorando per la Federazione Italiana Tennis e per la Federazione Ciclistica Italiana e un altro in Psicologia Forense, diventando consulente per uno Studio legale di Bergamo.

Oltre ad avere pubblicato 4 libri editi da Tecniche Nuove e un E-book gratuito sul covid, durante i suoi 6 anni in Ospedale vanta alcune pubblicazioni scientifiche di valore e negli ultimi anni è anche Docente per la Scuola dello sport Coni, come specializzata in tecniche di comunicazione assertive e strategie vincenti per lavorare in gruppo.

Per la Federazione Tennis è stata per 5 anni la responsabile dell’area mentale del Centro Tecnico Periferico di Palazzolo sull’Oglio e docente per l’Istituto di Formazione Lombardi.

Dal 2015 iniziamo a vederla in tv, prima a Mattino 5, poi fa due stagioni intere a La vita in diretta su Rai 1, torna a Mediaset e nel 2020 la vediamo per la prima volta a sky.

Carlos Palmer